Cosa poteva indurre un uomo preistorico, non apparttenente alla specie “Sapiens”, a creare un gioiello di pietra verde?
L'antica grotta di Denisova, situata nelle regioni remote dell'Altai siberiano, ha svelato uno dei suoi più grandi segreti: un gioiello di pietra verde, un oggetto che solleva domande sulle abilità artigianali e la complessità culturale di un'antica specie umana.
Nel 2008, un team di archeologi fece una scoperta straordinaria: un braccialetto scolpito con maestria, realizzato in clorite verde lucidata.
Questo oggetto misterioso fu ritrovato nella celebre Grotta di Denisova, un luogo già noto per i suoi reperti paleontologici unici.
La datazione di questo manufatto è stupefacente: risale a circa 40.000 anni fa (ma alcuni studi lo porrebbero a 65.000-70.000 anni), un'epoca in cui la Terra era abitata dai Denisovani, un'antica specie umana strettamente correlata ai Neanderthal e agli Homo sapiens.
La Grotta di Denisova, situata nelle montagne dell'Altai, ha guadagnato una risonanza internazionale grazie ai numerosi reperti che sono stati scoperti al suo interno.
Nel corso degli anni, sono stati trovati resti di mammiferi estinti, come il mammut lanoso, insieme a reperti di più di 50 specie di uccelli e 66 tipi diversi di mammiferi.
Ma la scoperta più significativa fu quella dei resti dei Denisovani, un antico popolo che ha gettato nuova luce sulla nostra comprensione dell'evoluzione umana.
La ricerca sulla popolazione dei Denisovani ha rivelato che questi antichi esseri umani, distinti per le loro caratteristiche genetiche e morfologiche, erano più archiaci dei Neanderthal e degli Homo sapiens.
Un braccialetto di pietra verde sembrerebbe essere un oggetto troppo raffinato per essere creato da una specie considerata più arcaica.
Eppure, l'analisi del manufatto rivela una tecnologia di fabbricazione insolitamente avanzata per l'epoca, simile a quella tipica dell'era neolitica.
L'antico artigiano Denisovano che realizzò questo braccialetto dimostra competenze tecniche fino a quel momento considerate inadatte per l'era paleolitica.
Le prove dell'uso di strumenti per forare, levigare e rifinire la pietra verde clorite fanno emergere un'immagine di un artista preistorico dotato di abilità sorprendenti.
Inoltre, il materiale stesso, la clorite, è un indizio sullo sviluppo culturale e l'interazione sociale di questa comunità antica, poiché il minerale non era disponibile nelle vicinanze della grotta ed è stato probabilmente importato da almeno 200 km di distanza.
La clorite è un gruppo di minerali di idrato di magnesio e ferro fillosilicati che si formano durante le prime fasi del metamorfismo..
È un minerale comune nella formazione delle rocce ed è presente in varie colorazioni, tra cui verde (principalmente) , meno frequentemente rosa, giallo e incolore; ha un aspetto fogliare, una clivaggio perfetto e una sensazione oleosa o saponacea.
Questo monierale, oggi non è comunemente utilizzato come pietra preziosa a causa della sua scarsa durezza (2-3 sulla scala mohs) e durabilità.
Tuttavia, alcune varietà di clorite, come la clorite aventurina e muschiosa, possono essere tagliate in pietre preziose e utilizzate in gioielleria.
Pur non avendo ricorrenti usi tra i preziosi, questa pietra viene impiegato nella guarigione con i cristalli.
Si ritiene che sia utile nella purificazione del corpo e nell'eliminazione delle tossine.
E’ anche considerata una gemma potente per la pulizia e la protezione e anche in epoca storica, ha fatto la sua comparsa tra gli oggetti ornamentali di svariate genti antiche.
Essa abbelliva amuleti egizi che, stando alle poche notizie documentali giunte al presente, venivano indossati per proteggere dagli spiriti maligni.
Questo materiale vitreo verde comparve saltuariamente anche in sigilli nell'antica Grecia e a Roma.
Questi sigilli venivano usati per firmare documenti e per segnare la proprietà di beni.
Nel Medioevo, talora era usata per intagli, piccole sculture intagliate utilizzate per realizzare impronte su cera o altri materiali morbidi.
Fu menzionata in documenti storici risalenti al XVI secolo.
Nel 1556, il mineralogista tedesco Georgius Agricola la descrisse come un "minerale verde che si trova in molti luoghi".
Nel 1609, il mineralogista italiano Bernardo Davanzati diede alla clorite il suo nome, che deriva dalla parola greca "chloritis", che significa "verde".
Se si pensa al fatto che i monili elaborati dagli antichi egizi possono risalire a tre, quattro o cinque millenni di anni fa, si consideri quanto sbaloriditiva dev’essere questa scoperta, antecedendo tali oggetti di decine di migliaia di anni.
Ma cosa avrebbe potuto spingere una persona dell'era paleolitica a creare un gioiello così elaborato?
Gli studiosi hanno azzardato alcune ipotesi, suggerendo che il braccialetto potrebbe essere stato indossato solo in occasioni speciali, forse da una figura di grande importanza nella società dei Denisovani.
La presenza di un foro nella pietra, forse destinato a ospitare un ciondolo, aggiunge un ulteriore strato di mistero e significato all'oggetto.
L'eccezionalità del braccialetto risiede anche nella sua apparente modernità.
La clorite verde lucidata rifletteva i raggi del sole in modo affascinante e proiettava una profonda tonalità di verde al chiarore del fuoco notturno.
Era un oggetto di bellezza e potenza simbolica, forse usato come protezione dalle influenze maligne o come simbolo di status sociale.
Oggi, il braccialetto di pietra verde di Denisova è custodito nel Museo di Storia e Cultura dei Popoli della Siberia e dell'Estremo Oriente a Novosibirsk.
Questo prezioso manufatto non solo ci offre un raro sguardo nell'universo artistico e di questo antica specie di ominidi, ma solleva anche domande sulle origini della creatività umana e sulle connessioni tra le diverse specie preistoriche.
In un mondo in cui i materiali e le tecnologie evolvono rapidamente, il braccialetto di pietra verde di Denisova ci ricorda che l'arte, la maestria e il desiderio di esprimere la bellezza attraverso oggetti speciali sono aspetti intrinseci della condizione umana.
Come un piccolo frammento di pietra lucidata, questo antico braccialetto ci connette alle radici più profonde della nostra creatività e ci spinge a continuare a cercare risposte nei misteri del passato.
Articolo di: Dario Marchiori - Storie di Gemme
Fonti: Institute of Archaeology, Russian Academy of Sciences, Science Advances, Institute of Archaeology, Russian Academy of Sciences, ChatGPT, siberiantimes.com, archaeology.org, The Siberian Times e Science Advances, geology.com, crystaldigest.com, kathleenlynagh.com,