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Diamanti sintetici

Ah, i diamanti: quei piccoli pezzi di carbonio che la natura ha impiegato milioni di anni a creare, solo per essere superati in laboratorio in pochi giorni/settimane. 

Chi avrebbe mai pensato che l'industria dei preziosi potesse diventare una metafora perfetta per la società contemporanea, dove l'artificiale non solo compete con il naturale, ma spesso lo supera in popolarità e convenienza? 

Negli ultimi due decenni, i diamanti sintetici hanno fatto irruzione sul mercato, passando da curiosità scientifica a protagonisti indiscussi. 

Nel 2017, questi gioielli di laboratorio venivano venduti con uno sconto del 15-20% rispetto ai loro omologhi naturali; oggi, lo sconto ha raggiunto o talora supera il 98%.

Inaltreparole,uncristallosinteticoèdiventatoquasiunomaggioconl'acquistodiundetersivo. Non è solo una questione di prezzo, tuttavia. 

La produzione globale di grezzo è in declino, con paesi come Russia, Sudafrica e Repubblica Democratica del Congo che registrano cali significativi. 

Nel frattempo, l'India ha visto triplicare le esportazioni di brillanti coltivati in laboratorio tra il 2019 e il 2022. 

È come se il mondo avesse deciso che scavare nelle profondità della Terra fosse troppo faticoso quando un risultato simile, ma non uguale, si può ottenere semplicemente premendo un pulsante. 

Questa tendenza non si limita alle pietre preziose. 

Nel settore alimentare, siamo passati da prodotti della terra, a specie ottimizzate tramite ibridazione e innesto a cibi ultraprocessati ad alimenti completamente sintetici, come per esempio la carne. 

Gli OGM, una volta salutati come la soluzione alla fame nel mondo, ora riempiono gli scaffali dei supermercati. 

Questi prodotti hanno una composizione tale da essere difficilemente digeribili e assibilabili dall’ organismo umano. 

Per di più essi stimolano l’appetito e sono, secondo alcuni, tra i colpevoli del tasso di obesità fuori scala, registrato in molti paesi. 

Non dimentichiamo, poi, l'abbigliamento: tessuti ottenuti da piante e animali sostituiti da fibre sintetiche prodotte in massa. 

Se questo tipo d’innovazione ha certamente portato ad una diminuzione di abuso flora e fauna, le modalità con le quali viene portato avanti non sono spesso le migliori.

Questi esempi parrebbero suggerire come se l'umanità, armata di tecnologia e una buona dose di arroganza, abbia dichiarato guerra alla natura. 

Poi (o forse prima) c'è il denaro.

Una volta rappresentato da monete di metalli preziosi, poi banconote, ora si sta trasformando in una serie di zeri e uno nel cyberspazio. 

La blockchain promette sicurezza e trasparenza, ma sta allontanando sempre più da qualsiasi collegamento con la realtà tangibile. 

Le banche, un tempo pilastri dell'economia, con un potere superiore a quello dei governi, potrebbero continuare ad essere gli arbitri di questo nuovo mondo "meta", dove il denaro è tanto reale quanto il disegno fatto da un bambino. 

Per restare nel campo degli amici brillanti; la produzione di pietre sintetiche è aumentata esponenzialmente, con il loro valore di mercato che ha raggiunto i 27 miliardi di dollari, contribuendo (forse in parte, la cosa è ancora di pubblico dibatto) al crollo dei prezzi di quelle naturali.

La tecnologia dietro i diamanti sintetici si basa principalmente su due metodi: 

  • High Pressure High Temperature (HPHT):

Simula le condizioni estreme all'interno della Terra, con pressioni di circa 5 GPa e temperature di 1.500°C. 

Un piccolo seme di diamante viene posto in queste condizioni, permettendo la crescita di un nuovo cristallo.

  • Chemical Vapor Deposition (CVD): 

Utilizza gas contenenti carbonio, come il metano, in una camera a bassa pressione. Il gas viene ionizzato, e gli atomi di carbonio si depositano su un substrato, formando strati di diamante. 

Entrambi i processi presentano sfide, tra cui la necessità di condizioni cautamente controllate e costi energetici significativi. 

Tuttavia, con l'avanzamento della tecnologia, i costi di produzione sono diminuiti, rendendo questi cristalli più accessibili. 

Sul fronte dei prezzi, gli LGD hanno subito una svalutazione significativa. 

Nel 2019, lo sconto applicato al listino Rapaport era dell'84%; oggi (2024) si aggira intono al 98%. 

Questo drastico calo riflette sia l'aumento dell'offerta che la percezione di minore valore rispetto ai diamanti naturali. 

Per coloro con non sono avvezzi alla terminologia specializzata, la differenza tra gemme che provengono dal sottoterra e quelle ottenute in uno stabilimento sono minime. 

A differenza di “simulanti” o imitazioni, come vetro, moissanite, CZ, zircone incolore, YAG, GGG, rutilo sintetico ecc, che assomigliano ai diamanti naturali, ma che ne ricalcano solo l’aspetto esteriore, quelle da laboratorio sono copie praticamente identiche di quelle trovate a 200 K dalla superficie. 

A livello di composizione chimica (99,9% fatti di carbonio puro con piccolissime tracce di oligoelementi quali azoto, boro, idrogeno, ecc) e di struttura cristallina, le due specie sono quasi sovrapponibili. 

Un diamanti sintetico è, in altre parole, un diamante vero e reale. 

La guerra commerciale a suon di epiteti spesso lascia le persone comuni, i compratori, in completa confusione. 

La nomenclatura viene spesso usata come martello per creare impressioni, più che per dissipare dubbi. 

La diferenze microscopiche divergenze tra le due categorie, rilevabili con strumenti specializzati (non sempre del tutto affidabili) riguardano rare inclusioni, direzioni di crescita e reazioni alle sollecitazioni UV. 

La maggiore separazione proviene invece dal valore, individuale e collettivo, che si attacca a questi articoli ornamentali: a tesori della terra formatisi in condizioni estreme per milioni di anni, si contrappongono copie create dall’ingegno umano, che spesso richiedono ingente consumo di acqua e energia, fatte in uno sperduto stabilimento in paesi come India, Cina e Stati Uniti (e numerosii altri). 

Questa non è solo una questione esclusivamente legata alle pietre preziose. 

L'ascesa dei diamanti sintetici rispecchia una tendenza più ampia: l'umanità sta creando versioni artificiali di sè stessa. 

L'intelligenza artificiale, la robotica, la computazione quantistica e l'Internet dei corpi e delle cose stanno rapidamente trasformando l’universo Homo sapiens. 

Le mansioni meccanizzate attraverso l’IA stanno sostituendo il lavoro degli operai, promettendo efficienza e comodità, ma a quale costo? 

Secondo alcune analisi, l'automazione potrebbe portare al licenziamento di una significativa percentuale della forza lavoro entro il 2030 (secondo alcuni analisti anche oltre il 50%). 

Uno studio del McKinsey Global Institute, maggiormente conservativo in questo senso,prevede che fino a 800milioni di lavoratori in tutto il mondo potrebbero essere sostituiti da automi entro un brevissimo tempo. 

In Italia, si stima che il 15% dei posti di lavoro potrebbe essere automatizzato entro il 2030, o forse anche prima. 

Nonostante queste predizioni, la maggior parte delle persone sembra essere ignara della transizione in atto o si limita a condividere commenti superficiali sui social media. 

L'avanzata tecnologica è spesso presentata come sinonimo di comodità, efficienza e velocità di produzione. Molti ritengono di poter beneficiare di questi progressi, senza rendersi conto di quanto l'umanità stia lentamente perdendo i suoi valori fondamentali, senza averne prima discusso i come e i perchè. 

Da un lato, l'alto tasso d’innovazione potrebbe rappresentare un passo necessario per superare le barriere che hanno reso le società di ogni era simili, sia nei loro problemi che nelle loro eccellenze. 

Dall'altro, questa avanzata trova poco spazio in un'ampia consultazione pubblica. 

Quando dispositivi troppo sofisticati per essere sfidati dal lavoro manuale diventeranno la norma, con i paradigmi attuali, non ci sarà molta possibilità di scelta. Coloro che non si adeguano rischiano di essere emarginati. 

È probabile che i primi (e forse unici) a beneficiare di queste innovazioni siano gli individui più ricchi, che pur autodefinendosi filantropi, sono spesso tra i più egoisti, dannosi e abietti dell’intera società. 

L'avanzata dei diamanti sintetici sembra procedere in parallelo con quella dell'intelligenza artificiale e di altre innovazioni tecnologiche. 

Ci si domanda, come singoli indivuidui, se sia possibile modificare questo percorso, oggi quasi interamente nelle mani di élite corrotte e governi, eserciti e corporazioni globali che da loro prendono ordini. 

Mentre i le gemme sintetiche offrono un'alternativa più economica e accessibile a quelle tradizionali, esse stimola alla riflessione, sulla direzione in cui le società si stanno muovendo. 

La sostituzione del naturale con l'artificiale, sebbene possa sembrare un progresso, potrebbe comportare la perdita di valori fondamentali e l'esasperazione delle disuguaglianze. 

È essenziale avviare una discussione critica su queste tematiche, per garantire che l'innovazione tecnologica sia guidata da principi etici, dal senso comune e benefici condivisi. 

Nel contesto attuale, l'intelligenza artificiale emerge come protagonista, trasformando profondamente il panorama lavorativo e sociale. 

Secondo il rapporto "The Future of Jobs 2023" del World Economic Forum (la voce del “padrone”), entro il 2027 si prevede la scomparsa di circa 83 milioni di posti di lavoro a livello globale. 

Parallelamente, l'introduzione di diamanti sintetici e l'automazione crescente testimoniano la rapida sostituzione del naturale con l'artificiale nella società. 

Queste tendenze sollevano interrogativi sul valore, l'autenticità e il futuro dell'umanità. La prospettiva di un coniuge meccanico sugeresce questioni etiche sull’utilizzo di queste nuove “opzioni”. 

Da un lato, un robot-amante potrebbe offrire compagnia a un individuo con difficolta d’integrazione, attenuandone la solitudine e fornendo supporto emotivo. 

Dall'altro, rischia di accentuare un senso di alienazione generalizzata, causata dalla riduzione di forme di comuncazione autentiche e dall’alterazione della percezione degli scambi interpersonali. 

Inoltre, l'idea di una dolce metà perfetta e su misura spinge, con tutta probabilità, a generare aspettative irrealistiche nei confronti di esemplari della propria specie, incrementando frustrazione e insoddisfazione nelle interazioni “vere”. 

Nell'epoca contemporanea, l'integrazione delle tecnologie avanzate (dagli abiti alle monete, dai cibi alle pietre preziose) sta portando alla luce vizi e virtù delle esperienze che definiscono l'essenza dell'umanità. 

Parte di questo dualismo si può riscontrare nella comparsa dei diamanti sintetici, che pur offrendo un'alternativa economica e accessibile alle gemme naturali, apre dubbi simili sulla direzione in cui il mondo uomo-donna si sta muovendo. 

La transizione dalle cose nate dalla terra a quelle create da una macchina, sebbene possa sembrare un progresso, comporta la perdita di valori fondamentali (non tutti sono positiivi) che definiscono la specie. 

È essenziale avviare, a tutti i livelli, una discussione critica su queste tematiche, per garantire che questo passaggio epocale, probabilmente inevitabile, sia guidato da principi etici, dal senso comune, dalla lungimiranza e dabenefici condivisi. 

La sfida consisterà nel bilanciare l'adozione del nuovo con un occhio al vecchio. 

La migrazione ad un nuovo genere umano, la cosiddetta transumanizzazione, dovrebbe almeno considerare la preservazione delle esperienze che definiscono il genere umano, le sue radici, la sua storia, le sue culture, i suoi difetti. 

Ogni cittadino responsabile del mondo attuale dovrà quantoprima iniziare a chiedersi: “Chi garantisce che l'adozione di IA, robitica, computer quantistici e di materiali artificiali, questo rullo compressore tecnologico inarrestabile, alla fine arricchisca la mia vita e quella di tutti? Riusciremo, la mia famiglia ed io, i miei cari, la mia razza, quella umana, a fare un salto nel futuro senza compromettere i 10.000 anni di lotte del mio popolo (quelle vere, non le guerre imposte da re, imperatori o politici-marionetta), di conquiste, di amori e di odi, di arte e gioielli, di diamanti, simbolo di schiavitù e potere, ma anche di bellezza e magia e ad evitare che la mio storia, la nostra storia, la storia umana finisca nell’oblio?” 

Articolo di: Dario Marchiori

Fonti: FULLCUT, Rivista italiana di Gemmologia, PAMBIANCONEWS, L'ascesa dell'intelligenza artificiale nell'industria creativa- Medium, Valutare i diamanti attraverso l'intelligenza artificiale- Mosaico-cem.it, La Storia dei Diamanti Sintetici Diamtrader.net, WEALTH, Diamanti di Laboratorio | Diamanti Sintetici- Reve Diamonds, IA e dati sintetici: servono regole ad hoc per sbloccarne il potenziale- Agenda Digitale, Ricerca rivoluzionaria destinata ad accelerare la tecnologia quantistica basata sui diamanti sintetici- Unite.ai, I diamanti sintetici daranno il via ad una rivoluzione tecnologica- Bitmat, Diamanti Sintetici: Cosa Sono, Come si Riconoscono e Producono- Biloak Diamonds, Intelligenza artificiale e dati sintetici: la luce alla fine del tunnel?- Il Sole 24 Ore, Diamanti? No grazie!- Altroconsumo, AI-Guided Feature Segmentation Techniques to Model Features from Single Crystal Diamond Growth- arXiv, Lab-grown diamond producers eye fresh niches as prices plummet Financial Times, World Economic Forum (whatever they say becomes reality, but not the good kind of it).
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